Mixare il Basso: tecniche e consigli per ottenere buoni risultati

Rec, mix e masteringMixare il Basso: tecniche e consigli per ottenere buoni risultati
Ecco alcuni consigli su come equalizzare e comprimere un basso! Buona lettura.

Ciao e benvenuti in questo nuovo tutorial. Quì vi dirò come poter trattare un basso in un mix. Come al solito vi ricordo che questa è una linea guida da cui potete iniziare a sperimentare voi stessi per ottenere i risultati che più vi soddisfano.

Equalizzazione del basso

Nel basso la fascia di frequenze compresa tra gli 80 e 200 hz è molto importante perchè vi sono le fondamentali dello strumento.
Provate a usare due bande strette impostate una a 100 e una a circa 150 hz, abbassatene una e alzate un po’ l’altra.
Per rendere un po’ più chiaro il basso provate ad aggiungere qualcosa sugli 800hz in modo che il suono non sia troppo “snap”.
Provate ad attenuare le frequenze bassisime, intorno ai 40-60hz mentre potete provare ad alzare un po’ sugli 80hz.
Molto utile è anche un Hi-Pass filter con curva mordiba (6 o 12db/ottava) impostato sui 40-50hz.

Più che alzare troppe frequenze al basso provate a toglierle a quegli strumenti che di basse non ne hanno bisogno e allo stesso modo provate a lavorare sui 250hz, togliendo sempre da quegli strumenti che non necessitano di basse frequenze.

Un esperimento simpatico che potete fare è quello di duplicare la traccia del basso e inserire sulla copia un low pass filter (ad esempio il MoogerFooger o altri filtri simili), potete cercare voi i parametri che più vi piacciono e mixate insieme i due bassi. In questo caso fate molta attenzione alle fasi!!

Spesso nella musica elettronica si usa mettere il basso in side chain con la cassa. Per fare questo vi rimando al mio tutorial sul side chain.

Compressione del basso

Un buon compressore per il basso è il 1176 (anche software va benissimo!).

Provate a settare un attacco medio e una release veloce, una ratio di 8:1 e impostate una gain reduction a piacimento finche non sentite il basso ben stabile nella sua dinamica. È importante guardare la gain reduction perché vi permette di capire quanto è effettivamente compresso il basso. Non c’è un valore di massima, ma a voler forzare una risposta, posso dire che la gain reduction, a mio avviso, dovrebbe essere di almeno 5 o 6 db (ma spesso si va anche oltre i 10 db), tuttavia questo valore dipende da moltissimi fattori (il suono del basso, come viene suonato, il genere musicale, ecc) quindi, ripeto, è un valore da prendere “con le pinze”.

Ottimo è anche LA2A. In questo caso i parametri da impostare sono solo l’input Gain e la Gain reduction. Una gain reduction di 8-10 db rende il basso ben stabile in mix. Stà però a voi trovare i giusti parametri in quanto variano sempre in base al materiale di partenza e al genere musicale.

Se nel basso vi sono numerosi picchi (ad esempio con lo Slap), potete controllarli inserendo un limiter sul basso o comprimendo con attacchi veloci.
Molto utile può essere un compressore multibanda per controllare solo una determinata banda di frequenze che risulta troppo dinamica.
Anche al basso piacciono i distorsori, soprattutto se fate musica elettronica! Provate a inserirli e impostate un valore di distorsione a vostro piacimento.

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5 Commenti

  1. la nota piu bassa del basso é un mi di 41 hertz e sui bassi a 6 corde é un Si di 30 hertz perció se abbassi queste frequenze stai castrando il basso nelle sue fondamentali.

    • Ciao Marco,
      non sono pienamente d’accordo con te. Innanzitutto devi tenere presente che i brani verranno ascoltati nel 99% dei casi su impianti che non arrivano neanche ai 50hz. Inoltre, tagliare (o meglio, abbassare, non eliminare del tutto!) può essere utile per far sentire più bilanciato il suono nel suo insieme. Il mix è un processo complesso e spesso la strada giusta, a mio avviso, è abbassare (non eliminare) certe frequenze che possono “appesantire” il mix. Chiaramente poi, ogni mix è una storia a se!
      Un saluto

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